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STORIA

San Mauro Cilento è un antico paesino di circa 1.000 abitanti nel cuore del Parco Nazionale.
E situato in posizione panoramica a 560m s.l.m. ai piedi del Monte Stella (1131m)
sulle colline sovrastanti le splendide spiagge di Acciaroli.

San Mauro del Cilento si trova a circa 80 km da Salerno ed è composto da due nuclei abitativi: Casalsoprano e Casalsottano.
Casalsoprano, propriamente San Mauro Cilento, è formato da alcuni gruppi di case (Serra, Vallongella, Sorrentini, Ratto) che sono rimasti in gran parte quelli di un tempo. Il centro più consistente è rappresentato da Serra, nella cui piazzetta si affacciano alcuni palazzi gentilizi e la cappella di San Nicola.
San Mauro del Cilento è sovrastato dal Monte della Stella, i cui rigogliosi boschi offrono a qualche minuto di cammino un ambiente naturale pressoché incontaminato.
Gli abitanti vivono ancora la buona cultura contadina nella quale il lavoro della terra costituisce uno dei punti di riferimento principali della vita quotidiana.

Casalsottano è invece situato sulla dorsale di una collina che si protende verso il mare ed è circondato da uliveti secolari. È un paese calmo e signorile con uno spiccato e genuino senso di ospitalità. La grande mole della chiesa parrocchiale e le sagome degli altri luoghi di culto che dominano solitari o sovrastano i tetti delle case, rappresentano ancora i punti di riferimento sociali e culturali, come nei secoli passati.
Nei pressi del mare si è formato di recente un discreto nucleo di abitazioni, Marina di Mezzatorre, a funzione prevalentemente turistica.

La storia delle origini di San Mauro, quasi certamente è legata alle sorti del centro fortificato del Monte della Stella (Petilia, Lucania o Cilento) più di tutti gli altri casali sparsi sulle falde di esso.

Fatto singolare, è che nel nome San Mauro Cilento sono comprese varie borgate: Casal Soprano, Casal Sottano, Sorrentini, Ratto, Valloncella e Serra, quasi a continuare l’antica tradizione che nello stesso pezzo di terra assegna altrettanti centri abitati, oggi scomparsi e cioè: Stammati, La Croce, La Parmenta, Quarrata, Stabiano. Santo Miele (San Michele?); di alcuni, distrutti durante la guerra del Vespro, alla fine del XVIII secolo, ancora si potevano osservare scarsi ruderi. E’ opinione comune che la decadenza di Petilia determinò il sorgere di alcuni di essi: ma nulla è possibile provare in quanto la let­tura dei pochi documenti circa questa città è oggetto di contrastanti opinioni.

Il nome di San Mauro compare per la prima volta nelle fonti nel 1113, de loco qui dicitur de Sancto Mauro, mentre si parla di un Casale qui dicitur de Sancti Mauri nel 1156. Quanto poi al nome del luogo, certamente di tradizione greca, non esclude la possibilità di “laure” fondate da San Mauro Abate o comunque a lui dedicate. E’ possibile che la fortuna di esse si concretizzò con la conquista normanna e l’avvento dei Benedettini di Cava.

Attorno a loro s’incrementarono piccoli centri abitati e coi nome di San Mauro si andò designando, a partire dal 1187, la zona di pertinenza del tenimentum Ecclesiae Sancti Mauri.

In questo documento, come in quelli successivi a questa data, la parola Ecclesia viene usata nel significato greco, cioè di comunità ad indicare l’unità socio-economica-religiosa dei sei casali che facevano capo ad un centro amministrativo ben preciso, la chiesa di San Mauro appunto (o secondo il Ventimiglia, un convento).

Certamente la funzione aggregatrice di essa fu determinante in quanto le sei borgate trovarono nel luogo ove sorgeva (attuale cimitero) anche il naturale centro storico (oggi “Casavietri” cioè “case vecchie”).